Il trauma, per definizione è una ferita, e in psicologia viene declinato in due tipologie:
- traumi con la t minuscola, i cosiddetti piccoli traumi prevalentemente di origine relazionale;
- Traumi con la T maiuscola, eventi estremi, rari o non, che portano alla morte o che minacciano la vita propria o dei propri cari.
Se nel corso della vita questi eventi non vengono adeguatamente elaborati, possono avere conseguenze sulla vita di chi li ha direttamente vissuti e sulle generazioni a venire.
Studi transgenerazionali indicano che, in maniera inconsapevole, la storia dei nostri antenati ci viene lasciata in eredità attraverso meccanismi bio-psico-sociali che agiscono silenziosamente dalla nostra nascita in avanti, sul nostro corpo e sulla nostra mente.
Anche i traumi, se non risolti, vengono lasciati in eredità ai futuri figli, nipoti e pronipoti, esattamente così come sono avvenuti, congelati e bloccati, non “digeriti”.
Grazie all’epigenetica, una neonata scienza, stiamo iniziando a capire biologicamente come vengono trasmessi tratti e comportamenti e dunque di comprendere come il nostro DNA “impara da quello che gli succede nella vita” (E. Di Mauro, 2020) e di come dunque il trauma determini cambiamenti nelle informazioni genetiche delle generazioni future.
Una scoperta affascinante e determinante allo stesso tempo, che ci indica l’urgenza di elaborare qualcosa di accaduto e che molto spesso diviene invece un “non detto”, un tabù, l’innominato.
Bibliografia
– Di Mauro E., 2020, Epigenetica il DNA che impara: istruzioni per l’uso del patrimonio genetico
